Informazioni
Parco delle Kentie e museo didattico annesso

Orario di apertura: da lunedi a sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 , escluso i giorni festivi.

Visite guidate solo su prenotazione tramite fax 095 9702092 oppure ai numeri 3406730633, 3294282293.
Il giardino
La serra
Il museo
Il territorio
Galleria fotografica
Storia di Riposto
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Credits

Comune di Riposto
Dipartimento di Botanica

Università di Catania

Ideazione e supervisione: Pietro Pavone
Elaborazione testi: Cristina Salmeri

Fotografie: Federico Oste, Pietro Pavone,
Ivan Sanfilippo, Giuseppe Siracusa,
Giovanni Spampinato

Impaginazione: Tony Puma
Progetto web: Vettore Rinascimento

Contatti

Parco delle Kentie

Via Mario Carbonaro
95018 Riposto CT
Tel e fax 095 9702092
e-mail: parcokentie@yahoo.it

 
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le piante alimurgiche

Le specie spontanee usate per l'alimentazione umana
nel territorio dell'Etna (Sicilia Orientale)

A cura di Salvatore Arcidiacono, Pietro Pavone & Cristina Salmeri

Allo scopo di salvaguardare l'importante patrimonio culturale legato all'impiego alimentare delle specie della flora spontanea, è stato realizzato un programma interattivo su uno studio etnobotanico riguardante le piante commestibili presenti nel territorio dell'Etna.
Il programma prende in esame le piante spontanee commestibili in uso nei 15 comuni ricadenti all'interno della vasta area vulcanica che si estende dalla costa ionica fino ai contrafforti delle Madonie e dalla Piana di Catania fino alle propaggini dei Peloritani.
I dati si presentano sotto forma di schede, ciascuna delle quali riporta il nome scientifico, il nome volgare più comune, i diversi nomi dialettali, i principali caratteri botanici, le parti commestibili e le modalità di raccolta, gli impieghi alimentari tipici e l'eventuale commerciabilità, la diffusione dell'impiego gastronomico nel resto della Sicilia, nonché le altre utilizzazioni, le credenze popolari e il significato di particolari nomi comuni e dialettali.
Le specie spontanee di uso alimentare sono oltre la cinquantina. Si tratta in prevalenza di emicriptofite, terofite e geofite appartenenti alle famiglie Boraginaceae, Capparidaceae, Caryophyllaceae, Chenopodiaceae, Compositae, Cruciferae, Dioscoreaceae, Iridaceae, Leguminosae, Liliaceae, Malvaceae, Polygonaceae, Portulacaceae, Ranunculaceae, Umbelliferae.
Le erbe selvatiche sono consumate per lo più cotte oppure crude in insalata miste ad altre specie. Maggiormente apprezzate sono Brassica fruticulosa Cyr., Asparagus acutifolius L., Foeniculum vulgare Miller ssp. piperitum (Ucria) Coutinho, Crepis bursifolia L., Hypochoeris neapolitana DC., Silene vulgaris (Moench.) Garcke ssp. angustifolia (Miller) Hayek.
Alcune hanno usi alimentari selettivi: come mesticanze (es. Rumex scutatus L., Sonchus oleraceus L.) o come contorno a specifiche pietanze (es. Brassica fruticulosa Cyr., Raphanus raphanistrum L.).
Interessante è l’uso di Clematis vitalba L. e Tamus communis L., dei quali vengono consumati solo i getti giovanissimi, eduli in quanto pressoché privi dei principi tossici presenti, invece, nelle parti adulte.

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